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Due atti unici e un’opera favolistica

  • di

14-17
dicembre 2017


Teatro Greco
Via Leoncavallo 10
Roma

Lumie di Sicilia - all'Uscita

di Luigi Pirandello

Regia di Mariagiovanna Rosati Hansen

coreografia Renato Greco

con: Livia de Luca, Monica Grant, Anita Martorana,  Clif Imperato, Emanuele Martorana
Aiuto regia: Andrea Cerasa
Disegno luci e fonica: Raffaele Fracchiolla
Costumi e scene: ACCADEMIASTUDIO

La Favola del Figlio Cambiato

Lettura drammatizzata
Con Paolo Gatti e Magia 
Coreografia: Renato Greco
Balletto  Italia New Wave

In Lumie di Sicilia si affronta il contrasto tra l’essere semplicemente se stessi e il dovere assumere delle maschere di fronte alla società, la coscienza dell’insanabile frattura tra i due modi di essere, l’incompatibilità tra differenti visioni della vita e l’impossibilità a comunicare, la tendenza ad escludere il “diverso” quasi come un ascesso che la società non può tollerare.
In All’uscita vengono trattati i più centrali topoi leopardiani: gli elementi razionali ed emozionali dell’umanità, la relatività di tutte le verità, l’illusorio carattere dei valori in cui crediamo.
Questi atti unici, inoltre, sono accomunati da un sentimento unico: il sentirsi oggetto del tradimento della vita, la dialettica tra la tragica condizione umana e la coscienza raziocinante del suo esistere.
Ne “La favola del figlio cambiato” Pirandello, quasi alla fine della vita e della sua produzione, rivolge l’attenzione alle popolari credenze della sua Sicilia guardandole con benevolenza, scorgendone al di là delle grossolane superstizioni, le radici di profonda umanità. Torna a parlare dell’accettazione della realtà dei fatti come migliore condizione esistenziale possibile.
E’ centrale, inoltre, il motivo della maternità, alla quale Pirandello conferisce un valore sacrale; una maternità che è intermediaria per un rapporto pacificato con la vita e la natura.